Il Cadore è uno dei territori più autentici delle Dolomiti, un’area dove la montagna si esprime in tutta la sua ampiezza tra vallate profonde, passi alpini e confini naturali che raccontano storie di viaggi e scambi tra culture diverse. Percorrerlo in moto significa attraversare paesaggi imponenti, strade e ambienti che cambiano rapidamente, mantenendo sempre un forte legame con la natura e la storia. 

Verso nord, tra le valli della Pusteria

Il primo itinerario si sviluppa tra il Cadore e le valli che conducono verso la Pusteria, seguendo strade ampie e ben disegnate che accompagnano il motociclista attraverso boschi, fondovalle e centri alpini ordinati e curati. Qui il paesaggio assume un carattere distinto, con profili montuosi netti e panorami aperti che invitano a una guida rilassata.

È un percorso che alterna tratti panoramici a passaggi più raccolti, ideale per chi ama macinare chilometri senza rinunciare al piacere della guida e alla sensazione di attraversare territori di confine, dove le influenze culturali si fondono naturalmente.
 

A est, tra le valli selvagge della Carnia

Il secondo itinerario guarda invece verso la Carnia, una zona più aspra e meno frequentata, dove la montagna si fa più severa e i paesaggi diventano via via più selvaggi. Le strade seguono l’andamento delle vallate, si arrampicano sui fianchi delle montagne e regalano scorci improvvisi su paesi isolati, pascoli d’alta quota e versanti boscosi.

Qui il viaggio assume un ritmo diverso, più contemplativo, con una sensazione di isolamento che rende l’esperienza particolarmente intensa. È il Cadore che dialoga con il Friuli, offrendo un mototurismo autentico, lontano dai percorsi più battuti.
 

Un territorio da esplorare 

Gli itinerari del Cadore sono perfetti per chi cerca un’esperienza completa: strade panoramiche, paesaggi imponenti e un forte senso di continuità con la storia di queste terre di confine. Percorsi che invitano a rallentare, fermarsi e osservare, lasciando che sia il territorio a guidare il viaggio.

Per chi desidera approfondire e scoprire come questi itinerari si inseriscono in una visione più ampia del mototurismo in Veneto, la Guida Veneto in Moto raccoglie e organizza percorsi pensati proprio per valorizzare aree come il Cadore, offrendo spunti concreti per esplorarle su due ruote.

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La Lessinia è uno di quei territori che sorprendono per varietà e atmosfera. Un altopiano aperto, ondulato, dove le strade si muovono tra pascoli, boschi e profonde vallate, regalando una guida rilassata ma mai banale. È una zona ideale per il mototurismo, capace di unire panorami ampi, curve scorrevoli e luoghi di grande interesse storico e naturalistico. 

Da Soave alle alte quote

L’itinerario prende forma partendo dalle colline attorno a Soave, con il suo paesaggio vitivinicolo ordinato e luminoso, per poi salire gradualmente verso la Lessinia vera e propria. Chilometro dopo chilometro il panorama cambia: le vigne lasciano spazio ai boschi, l’aria si fa più fresca e la strada accompagna il motociclista verso ambienti sempre più aperti. Salendo di quota, la guida diventa fluida e appagante, con tratti panoramici che invitano a rallentare e godersi il viaggio. È un percorso che non cerca la velocità, ma la continuità e il piacere di attraversare un territorio autentico.
 

Luoghi che raccontano il tempo

La Lessinia è anche un viaggio nella storia. Lungo il percorso si incontrano luoghi simbolici come il Museo dei Fossili di Bolca, testimonianza di un passato remoto che rende unica questa zona a livello europeo, e il Ponte Naturale di Veja, uno dei più grandi archi naturali d’Europa, frequentato dall’uomo fin dalla preistoria. Sono tappe che arricchiscono l’itinerario, offrendo pause culturali e naturalistiche che danno profondità al viaggio e lo rendono qualcosa di più di una semplice uscita in moto.
 

Verso Passo Fittanze

Il percorso prosegue fino alle aree più alte della Lessinia, raggiungendo Passo delle Fittanze, dove l’altopiano si apre definitivamente e lo sguardo spazia su prati, malghe e strade che sembrano disegnate apposta per essere percorse su due ruote. Qui la sensazione è quella di essere lontani da tutto, pur restando a pochi chilometri dalla pianura. 

La Lessinia è perfetta per chi cerca un mototurismo fatto di equilibrio: guida piacevole, panorami ampi e un forte legame con la storia e la natura del territorio. Un itinerario che si presta a essere vissuto senza fretta, lasciandosi guidare dalle strade e dalle scoperte lungo il cammino.

Chi desidera approfondire e inserire questo percorso all’interno di un progetto di viaggio più ampio può trovare nella Guida Veneto in Moto una selezione di itinerari pensati per raccontare anche il lato meno conosciuto e più autentico della regione.

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Colli Euganei e Colli Berici rappresentano due dei territori collinari più affascinanti del Veneto centrale. Qui il mototurismo assume un ritmo diverso rispetto alla montagna: strade sinuose, panorami aperti, borghi storici e una continua alternanza tra natura, architettura e cultura.

Sono zone ideali per una giornata di guida rilassata, lontano dal traffico intenso e perfette per chi ama scoprire il territorio passo dopo passo, senza la necessità di lunghe percorrenze.
 

Colli Euganei: dolcezza del paesaggio e storia millenaria

I Colli Euganei emergono improvvisamente dalla pianura come isole verdi di origine vulcanica. Le strade che li attraversano si snodano tra vigneti e piccoli centri storici, offrendo una guida fluida e piacevole, mai monotona. Lungo il percorso si incontrano borghi, ville storiche, abbazie e località termali, in un equilibrio perfetto tra natura e presenza umana. I continui saliscendi regalano scorci panoramici sulla pianura padana e, nelle giornate limpide, lo sguardo può spingersi molto lontano.

È un itinerario ideale per chi cerca una prima esperienza di mototurismo nel territorio Veneto o per chi desidera una giornata tranquilla, fatta di curve morbide e soste culturali. 

Colli Berici: strade panoramiche e anima rurale

I Colli Berici offrono un carattere diverso, più lineare e raccolto. Le strade seguono il profilo delle colline, attraversando paesaggi agricoli, boschi e piccoli nuclei abitati che conservano un forte legame con la tradizione rurale. La guida è scorrevole, con tratti panoramici che si aprono improvvisamente sulla pianura vicentina. Qui il viaggio diventa un susseguirsi di viste aperte, architetture storiche e silenzi interrotti solo dal rumore della moto.

È un territorio che invita a rallentare, a osservare e a vivere la strada come parte integrante del paesaggio, senza fretta e senza obiettivi prestabiliti.
 

Un mototurismo fatto di equilibrio

Colli Euganei e Colli Berici sono perfetti per un mototurismo consapevole: strade condivise, borghi abitati e un ambiente delicato che va rispettato. Guidare qui significa adottare uno stile fluido e attento, valorizzando il viaggio più della destinazione.
 

Colline da vivere, non solo da attraversare

Questi due itinerari rappresentano una sintesi ideale del Veneto collinare, facilmente accessibile e sorprendentemente vario. Per chi desidera scoprire questi territori con maggiore profondità e inserirli in un progetto di viaggio più ampio, la Guida Veneto in Moto raccoglie itinerari selezionati e spunti pensati proprio per accompagnare il motociclista alla scoperta delle tante anime della regione.

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Viaggiare in moto sulle Dolomiti significa entrare in uno dei paesaggi più iconici d’Europa, dove la strada diventa parte integrante della montagna. Qui ogni valico è un punto di osservazione privilegiato, ogni discesa un invito a rallentare e guardarsi intorno.

I percorsi dolomitici non sono mai semplici collegamenti: sono esperienze complete, fatte di luce, quota, clima che cambia e scenari che mutano curva dopo curva. Gli itinerari proposti attraversano alcuni dei passi più celebri dell’arco alpino orientale, offrendo giornate di guida intense e memorabili. 

Anello dei Passi Dolomitici: il grande classico

Questo itinerario è un concentrato di Dolomiti allo stato puro. Un anello lungo e impegnativo, che collega alcuni dei passi più famosi e spettacolari, alternando salite tecniche, tratti veloci e panorami aperti a perdita d’occhio.

Dal cuore dell’Agordino si sale progressivamente di quota, attraversando vallate sempre più strette fino ad arrivare ai grandi scenari d’alta montagna. Passo dopo passo, il paesaggio cambia continuamente: pareti verticali, altopiani rocciosi, laghi artificiali incastonati tra le cime.

È un percorso che richiede tempo, attenzione e rispetto, ma che ripaga con una delle esperienze motociclistiche più complete che le Dolomiti possano offrire. 

Mis, Passo Duran e Comelico: le Dolomiti più selvagge

Questo itinerario si spinge verso un volto più intimo delle Dolomiti, alternando tratti noti a passaggi meno battuti. La zona del Lago del Mis introduce subito a un contesto naturale forte, fatto di boschi fitti e pareti rocciose che chiudono l’orizzonte. I continui saliscendi tra un passo e l’altro rendono la guida varia e coinvolgente, mentre il passaggio verso il Comelico apre scenari più ampi e meno turistici, dove la montagna torna ad avere un ritmo più lento e autentico.

È un percorso lungo, da affrontare senza fretta, ideale per chi cerca una giornata intensa di guida e paesaggi, lontano dai circuiti più affollati. 

Lago di Misurina: la bellezza iconica

Questo itinerario attraversa alcune delle immagini più riconoscibili delle Dolomiti. La strada accompagna il motociclista tra grandi passi e vallate ampie, fino ad arrivare al Lago di Misurina, incastonato tra alcune delle cime più celebri delle Dolomiti orientali.

Qui il paesaggio diventa protagonista assoluto: pareti rocciose, riflessi sull’acqua e una sensazione costante di trovarsi in un ambiente unico. Proseguendo verso l’Alto Cadore, l’atmosfera cambia ancora, con strade più scorrevoli e un senso di viaggio che guarda già oltre il confine regionale.

Un itinerario più breve rispetto agli altri, ma estremamente intenso dal punto di vista paesaggistico.
Guidare nelle Dolomiti: rispetto e consapevolezza

Le Dolomiti sono un ambiente fragile, tutelato e molto frequentato. Viaggiare in moto in questi luoghi significa adottare uno stile di guida responsabile, rispettare i limiti, i ciclisti, gli escursionisti e le comunità locali. La bellezza di queste strade sta anche nella capacità di viverle con calma, scegliendo i momenti giusti e accettando i ritmi della montagna. 

Un patrimonio da esplorare con attenzione

Le Dolomiti rappresentano uno dei territori più affascinanti per il mototurismo in Veneto e nel Nord Italia. Strade iconiche, panorami unici e una varietà di itinerari che permettono di costruire viaggi sempre diversi.
 

Per chi desidera approfondire questi percorsi e scoprire altri itinerari selezionati, la Guida Veneto in Moto nasce proprio per accompagnare il motociclista alla scoperta del territorio, con uno sguardo attento al paesaggio e al modo di viverlo.

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Il Monte Grappa è uno di quei luoghi che, in moto, si imprimono nella memoria. Non solo per le strade che salgono decise verso la cima, ma per l’intreccio continuo tra paesaggio e storia. Qui la guida diventa esperienza, e ogni curva racconta qualcosa del territorio che si sta attraversando.

I due percorsi che portano a Cima Grappa da versanti diversi permettono di vivere il massiccio in modo completo, alternando tratti guidati, panorami aperti e luoghi simbolici della storia italiana.
 

Da Bassano del Grappa a Cima Grappa: la salita più iconica

Il versante che sale da Bassano del Grappa è probabilmente il più conosciuto e frequentato, ma resta uno dei più affascinanti. La strada inizia dolce, per poi arrampicarsi progressivamente lungo il fianco della montagna, offrendo scorci sempre più ampi sulla pianura veneta.

La salita verso Cima Grappa è scandita da tornanti regolari e da un ritmo che invita a guidare con fluidità, senza fretta. Una volta in quota, il paesaggio si apre completamente e il senso di isolamento aumenta, nonostante la strada sia ben tenuta e accessibile.

Il rientro attraversa borghi ricchi di storia e cultura, come Possagno e Asolo, chiudendo l’itinerario con un cambio di atmosfera che accompagna dolcemente il ritorno a valle. 

Da Possagno verso Cima Grappa e il Feltrino

Il secondo itinerario affronta il Monte Grappa da un punto di vista diverso, meno diretto ma più articolato. Qui la salita è preceduta da un avvicinamento che attraversa rilievi e dorsali secondarie, rendendo il percorso più vario e meno prevedibile.

Dopo aver raggiunto la cima, il tracciato prosegue verso il versante nord, cambiando completamente scenario. Le strade diventano più ampie, il paesaggio si fa alpino e la discesa verso Feltre e introduce a una nuova dimensione del viaggio, fatta di vallate e paesi incastonati tra le montagne.

Il passaggio dal Passo Croce d’Aune e la successiva discesa verso il Lago di Corlo completano un itinerario che unisce guida, natura e continui cambi di prospettiva.
 

Un territorio che invita a rallentare

Entrambi i percorsi attraversano un’area fortemente segnata dalla storia della Prima Guerra Mondiale. Monumenti, sacrari e luoghi della memoria sono parte integrante del paesaggio e meritano attenzione e rispetto. Il Monte Grappa non è solo una meta motociclistica, ma un territorio da attraversare con consapevolezza, lasciando spazio anche alla sosta e all’osservazione. 

Scoprire il Monte Grappa con lo sguardo giusto

Il Monte Grappa rappresenta uno dei territori più significativi del Veneto per chi viaggia in moto, capace di offrire strade emozionanti e contenuti culturali profondi.
 

Per chi desidera esplorare questi percorsi e molti altri, con uno sguardo attento al territorio e al modo di viverlo, la Guida Veneto in Moto raccoglie itinerari selezionati e contesti pensati per accompagnare il viaggio su due ruote.

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L’Altopiano di Asiago è uno dei territori più interessanti del Veneto da esplorare in moto. Strade scorrevoli, salite storiche, altipiani aperti e tratti più selvaggi convivono in un’area relativamente compatta, capace di offrire esperienze molto diverse tra loro. Attraversarlo in moto significa passare rapidamente dalla pianura ai grandi spazi d’alta quota, alternando curve, panorami e luoghi carichi di storia.

Il territorio dei Sette Comuni può essere scoperto seguendo differenti direttrici principali, ognuna con un carattere ben definito. 

Dalla pianura all’Altopiano, tra tornanti e discese panoramiche

Uno degli accessi più conosciuti all’Altopiano è la salita del Costo che porta dalla pianura vicentina verso Asiago. È una strada apprezzata dai motociclisti per la regolarità delle curve e per il modo in cui accompagna gradualmente verso l’altitudine. Una volta raggiunto l’Altopiano, il percorso si sviluppa tra centri abitati ordinati, boschi e ampi panorami, con una discesa finale verso la Valbrenta che regala scorci aperti e continui cambi di ritmo. 

L'Altopiano più autentico

Esistono strade meno battute che permettono di raggiungere Asiago evitando le direttrici principali. Sono itinerari che attraversano piccoli borghi, salite irregolari e tratti più intimi, ideali per chi cerca un’esperienza di guida varia e meno prevedibile. Qui l’Altopiano si mostra in una veste più tranquilla, con un rapporto diretto tra strada e territorio, fino a raggiungere le zone di confine con il Trentino.
 

Dalle valli ai grandi spazi d’alta quota

Salire verso l’Altopiano partendo dalle valli offre una percezione diversa del territorio. Il paesaggio cambia progressivamente, passando da ambienti più chiusi a spazi sempre più aperti. È un percorso equilibrato, che combina guida rilassata, panorami e la possibilità di esplorare luoghi legati alla natura e alla storia locale, senza mai perdere il senso della continuità del viaggio. 

Malghe, strade bianche e paesaggi aperti

La parte più selvaggia dell’Altopiano si scopre seguendo le strade che attraversano le zone delle malghe e gli altipiani più remoti. Qui il ritmo rallenta e l’ambiente diventa protagonista: grandi spazi, silenzi e tratti non asfaltati che richiedono un approccio più attento e consapevole. È un modo diverso di vivere l’Altopiano, lontano dai centri più frequentati e più vicino alla sua dimensione naturale.
 

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Questi percorsi fanno parte di un progetto più ampio di racconto del territorio veneto dedicato ai motociclisti. Nella Guida Veneto in Moto trovi itinerari selezionati, spunti di viaggio e luoghi da scoprire, pensati per chi vuole andare oltre e vivere davvero il territorio su due ruote.

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